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Ci sono libri che attraversano il tempo senza perdere un grammo della loro freschezza. Libri che diventano compagni di viaggio, che passano di mano in mano, regalati con la certezza che sapranno accendere qualcosa in chi li riceve.

Instant Love di Luca Bianchini è stato questo per me.

Forse il libro che ho regalato più spesso, con la stessa cura con cui si condivide una canzone che ha fatto battere il cuore o un film che ha lasciato un segno indelebile.

Oggi Instant Love compie 22 anni. E mi sembra giusto celebrarlo

La cover della prima edizione di Instant Love

Uscito in un tempo in cui parole come “inclusività” e “fluidità” non erano ancora entrate nel lessico quotidiano, Instant Love è stato un manifesto di libertà, apertura mentale e normalizzazione di ogni forma di amore. Senza proclami, senza retorica, ma con la leggerezza profonda che solo le storie raccontate bene sanno avere. Bianchini, con il suo stile diretto ed empatico, ci ha portato dentro le vite di protagonisti che sfuggivano agli stereotipi, regalandoci una storia corale in cui ognuno di noi può riconoscere un pezzo di sé.

Forse è proprio per questo che Instant Love è diventato così importante per una generazione.

Perché era un libro che parlava di sentimenti senza etichette, di relazioni fuori dai canoni, di personaggi che si muovevano nel mondo con la naturalezza di chi non deve spiegarsi, ma semplicemente esistere e abbracciare le emozioni senza sensi di colpa e senza paletti sociali. In un’epoca in cui l’amore veniva ancora troppo spesso incasellato in schemi rigidi, questa storia ha aperto una finestra su un modo diverso di sentire, amare e vivere.

Uno degli aspetti più affascinanti di Instant Love è la sua capacità di coinvolgere chiunque senza far sentire nessuno escluso. O spaventato. Non c’è bisogno di appartenere a una categoria precisa per sentirsi parte della storia: è un racconto di sentimenti, desideri e fragilità universali. Chiunque, indipendentemente dall’età, dall’identità o dalle esperienze personali, può trovare un riflesso di sé tra le pagine, perché al centro c’è sempre e solo l’umanità dei personaggi.

Questo lo ha reso un libro accogliente, capace di avvicinare persone diverse e far loro comprendere, senza forzature, che l’amore è una questione di connessioni e non di definizioni.

Luca Bianchini

Rileggendolo questi giorni, con gli occhi di chi ha visto il dibattito evolversi e nuove battaglie prendere forma, Instant Love rimane una piccola rivoluzione gentile. Un romanzo che ha anticipato i tempi, raccontando con ironia e tenerezza ciò che oggi difendiamo con più forza: il diritto di amare senza barriere, di costruire la propria identità senza paura, di riconoscere che la bellezza sta nelle relazioni umane, non nei confini imposti dalla società.

22 anni dopo, Instant Love continua a essere un libro fondamentale: per chi non l’ha mai letto, per chi vuole ritrovare una parte di sé tra le sue pagine, per chi ha bisogno di ricordare che l’amore, quando è autentico, è sempre rivoluzionario.

Luca Bianchini a Torino

PS: Ricordo ancora quando incontrai, alcuni anni fa, Luca Bianchini in un locale di Torino e lo travolsi, letteralmente, per parlargli di Instant Love. Avrà pensato che fossi uno stalker ma ero davvero emozionato di avere finalmente l’opportunità di dirgli quanto questo libro fosse stato importante per me.

POP vibe: “Per recuperare gli anni perduti bisognava volare. E volare subito alto, senza paura. Senza ali.”